Parliamone ancora, lo avevamo fatto anche un po’ di tempo fa, lo ricorderai.
Ma il tema è sempre scottante. Ancora di più quando la ricerca di lavoro la si fa in un periodo non facile come quello che stiamo vivendo.

Ci eravamo chiesti: perché tanta fatica e tanto tempo spesi intorno al Curriculum? Non è che diamo troppa importanza a un “pezzo di carta”, a un tramite impersonale?

Del resto, se l’obiettivo è arrivare al lavoro che ci interessa, perché non saltare i convenevoli e non presentarsi direttamente lì, in quell’azienda, da quel titolare che ci dovrebbe assumere?

Che poi, se una cosa l’abbiamo fatta e la sappiamo fare, chi meglio del diretto interessato può testimoniarlo?


Ok. Ha senso. Ma guardati intorno.

La rivoluzione digitale, rafforzata dai tempi che corrono (il Covid, lo smart working e le riunioni on-line) ha cambiato il modo di lavorare e di fare azienda.

Oggi più che mai offerta e domanda di lavoro sono disallineate, e il tema vero è: come distinguersi e allo stesso tempo ottimizzare la nostra ricerca del lavoro?

Ecco che ti chiedo: bypassare ogni preliminare e ogni attenzione alla tua immagine professionale (CV e social), presentandoti di buon grado al campanello dell’azienda allo scopo di ottenere immediatamente un colloquio col titolare? E’ una buona idea? E’ proprio e sempre il caso?

Non è un “NO” assoluto. È stata prassi in tempi passati e continua a essere una strada percorribile e che funziona se ti rivolgi a piccoli ambienti di lavoro o contesti informali (la pizzeria, il negozio al dettaglio o la piccola impresa familiare, ad es.)

E’ però vero che sono proprio le PMI, le piccole attività di prossimità, l’artigianato e la ristorazione, quegli stessi settori più messi in difficoltà dallo scenario Covid.
E’ evidente che una pizza o il piccolo commercio non li si fa in smart working, ma è indiscutibile che il lockdown ha ridotto i carichi e le opportunità di lavoro.
Ecco perché rispettare i tempi delle aziende e le loro priorità, in un momento delicato come questo, significa anche “non suonare al campanello sbagliato al momento sbagliato”.

Significa farlo quando si è assolutamente certi che quell’azienda OGGI potrebbe avere davvero bisogno della tua professionalità.

E trovare un tramite efficace per comunicarlo, in anticipo, potrebbe essere proprio l’arma vincente.


Presentarsi in azienda proponendosi per un colloquio non è necessariamente sbagliato. 

Ma probabilmente la richiesta si rivelerà inefficace:

  • se ci vai nel momento sbagliato
  • se l’azienda cui ti rivolgi è molto grande e procedurizzata (la multinazionale o le catene di vendita, oppure l’agenzia per il lavoro).
    Qui, nella migliore delle ipotesi ti interfaccerai con la Reception e otterrai un “lasci il suo Cv e la ricontatteremo”. E se c’è una selezione in atto (ad es. l’azienda ha messo un annuncio e reso pubblico un profilo da ricercare), il consiglio è seguire le istruzioni che l’azienda stessa ha previsto per quella candidatura: caricare il Curriculum sul sito nell’apposita area “Lavora con noi”, rispondere via web o mail all’annuncio, presentarsi a un eventuale appuntamento nella data indicata….

Successivamente potrai prevedere di rafforzare la tua presentazione, in modo da distinguerti dagli altri. Ma all’inizio è opportuno seguire la via predisposta dall’azienda, o potresti essere escluso o dimenticato. O più semplicemente il tuo Cv potrebbe essere disperso o non inserito nel database.

in Azienda è meglio andarci
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😔 Da non fare 😔

✅ Se hai a che fare con una piccola impresa, “metterci la faccia” con spontaneità e in maniera diretta può essere apprezzabile.

Lo è sempre meno, invece, con le società di recruiting e le grandi aziende.

In questi casi i selezionatori ricevono ogni giorno molte candidature, anche spontanee, tanto che diventa necessario gestirle su database o per priorità. Se ti presenti senza appuntamento, 2 volte su 3 chi ti accoglie lo fa per cortesia ma magari potrà dedicarti solo un ritaglio di tempo. Quasi certamente ti chiederà di lasciargli una tua presentazione (il Cv ce l’hai con te o passavi per caso??). Forse ti rinvierà a un altro momento e se sei capitato in quello sbagliato e senza nulla in mano, di te non resterà traccia. Oggi i selezionatori sono tartassati da bussatori di porte e presentarsi a sorpresa può essere percepito come improvvisato e/o invasivo, tienine conto.


😉 Da fare! 😉 

✅ Meglio non rischiare: pianifica bene anche quando decidi di presentarti di persona.

Puoi informarti preliminarmente su come l’azienda gestisce le domande di lavoro.

C’è una persona dedicata o a orari dedicati? Ha un database on-line a cui ci si iscrive, o prevede la compilazione di qualcosa? Come pubblicizza un’eventuale ricerca di personale?

Puoi telefonare per chiedere informazioni; oppure passare di persona perché sì, per avere queste informazioni preliminari (“Come posso fare per farvi avere un mio Curriculum?”) può essere strategicamente giustificato. E se ti sentono/vedono, hai già superato un primo filtro 😅. Ma fa’ attenzione: sii cortese, e comprensivo se ti rispondono velocemente perché non hanno tempo. E NON andare se vesti con la tuta da ginnastica!

In base a quello che ti dicono di fare, segui le istruzioni.
E solo in mancanza di un riscontro potrai provare a essere più proattivo. Potrai ricontattare l’azienda via mail o LinkedIn o di persona, per confermare il tuo interesse a loro o sapere se ci sono nuove novità o opportunità di assunzione in riferimento al tuo profilo professionale.

Così facendo terrai alta la loro attenzione su di te. Ti hanno visto in faccia, hanno constatato che sei interessato, disponibile e affidabile, e che segui le istruzioni con educazione e attenzione: è estremamente probabile che ti chiameranno alla prima opportunità adatta a te!

Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione

Oscar Wilde

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Cerco lavoro. Ma il Curriculum serve davvero? #Covid edition
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Cerco lavoro. Ma il #Curriculum serve davvero? Non sarà un inutile oggetto intermediario? Non sarà meglio andarci direttamente e di persona in azienda? Coraggioso, ma non sempre efficace. Bisogna calibrare i tempi e non sottovalutare che quella potrebbe essere la miglior occasione per fare una "prima buona impressione"!
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