Lettera di presentazione “maldestra” … un paio di esempi, diciamo così, da NON seguire😕
Sei alla ricerca di un impiego e ti stai proponendo al mercato del lavoro con le tue esperienze e abilità?
Ok.
Hai iniziato stilando il tuo Cv professionale. Molto bene.
E pensi che ciò sia sufficiente a descrivere la persona in carne ed ossa – attitudini, valori, desideri, … – che si cela dietro al tuo Cv? Ovviamente no!
Soprattutto se hai avuto esperienze molteplici e diverse; o se nel corso della tua carriera hai maturato esigenze via via più sofisticate. Devi poterti esprimere in modo accattivante, dando il giusto risalto ora a una ora all’altra delle tue caratteristiche, in riferimento all’occasione, all’azienda e al tuo momento professionale.
L’abbiamo già detto: devi farti notare e allo stesso tempo apparire adeguato.
Ebbene, lo sai che la lettera di presentazione – che ha proprio questo obiettivo di focus e completamento al Cv – potrebbe produrre effetti assolutamente indesiderati se è mal scritta 😱?!
Vogliamo vedere degli esempi infelici, della serie “ritenta e sarai più fortunato!“?
Analizziamo.
In questo esempio il Candidato ci prova a scrivere una sua presentazione, e usa un linguaggio a tratti anche ricercato e idoneo (parla di attitudini e di profilo professionale), quindi ci sono le basi per fare un buon lavoro di sponsorizzazione.
Ma scivola su alcuni errori che rendono la lettera inadatta allo scopo e poco convincente.
- È troppo sintetico nell’indicazione dei compiti noti o svolti: la scelta dell’elenco per punti sa un po’ di lista della spesa.
- E dà per scontato che tanto poi si leggerà il Curriculum: il che costituisce un grave errore, sopratutto non avendo reso davvero accattivante l’introduzione su di lui, magari usando un breve racconto di una specifica vicenda professionale che ha vissuto. Inserire un episodio significativo, o un risultato ottenuto, che giustifichino distintività e tratti significativi della personalità, è un’ottima strategia per creare curiosità intorno alla propria persona.
- Ahinoi la necessità di lavorare ci fa svendere e sottovalutare (o sopravvalutare, !) noi stessi. Il Candidato non solo NON rende davvero l’idea della sua cosiddetta “professionalità”, ma si propone anche per mansioni per le quali non sappiamo se abbia le giuste abilità ed esperienze. In effetti non riscontriamo alcunché di compatibile, né all’interno di una così breve e poco significativa lettera di presentazione “maldestra”, né successivamente nel Cv. Ad es. il Candidato si propone come giardiniere. Ma fare il giardiniere presuppone delle conoscenze tecniche. Le ha? E sa utilizzare con adeguata manualità gli utensili tipici di quel mestiere? Nel contempo il Candidato si propone anche come autista, ma anche lì servono delle capacità e delle doti (come attenzione, tranquillità, concentrazione, …), oltre che la patente (!): il Candidato le ha? Non lo sappiamo. In effetti non siamo in grado di trarre alcun riferimento utile. E quella che nella sua logica di comunicazione probabilmente vorrebbe apparire come una dichiarazione di “massima disponibilità”, a un occhio attento (come quello di un esperto o un recruiter) sembrerà piuttosto un’irrispettosa sottostima degli adempimenti che quel mestiere richiede. E se poi quella superficialità in qualche modo non convince, è possibile che chi ha ricevuto il suo Cv NON proseguirà nemmeno con la lettura, né con un approfondimento personale.
- Nonostante l’uso di parole ricercate, il Candidato sottovaluta la forma: troppo poco discorsiva, con errori di battitura e verbali. Punteggiatura messa a caso e uso di abbreviazioni che usiamo nella comunicazione colloquiale, e che non sono adatte all’occasione (“xchè”).
- L’uso eccessivo del Condizionale non lo fa sembrare sicuro, e anzi sembra supplicare un contatto. E poi: “le inoltro questa mail, per informarla“? La scelta del verbo INFORMARE, (anziché COMUNICARE, o simili) ha un senso se si sta AGGIORNANDO un interlocutore – con cui hai già un certo grado di confidenza – ad es. su una novità curricolare. Diversamente non sembra la formula più ingaggiante per chi legge…
- Distinti Saluti sa di lettera commerciale o legale, meglio un Cordiali Saluti (o forme più personalizzate), che dà un’idea più positiva (quello che in effetti manca a questa presentazione…).
- Si capisce che si tratta di una Candidatura Spontanea ma non si fa alcun riferimento all’Azienda che dovrebbe assumerlo. Scarsa preparazione, poco corteggiamento, lettura con scarsa personalità.
Per me è NO!
Analizziamo.
Non siamo certo tutti scrittori, e qualcuno a scuola non ci è andato volentieri, o non ne ha avuto l’occasione. Ma se dobbiamo fare una Lettera di Presentazione come questa, meglio non farla per nulla. E se da soli non siamo in grado di fare di meglio, troviamo qualcuno che possa aiutarci!
In quest’ultimo esempio il Candidato non produce l’effetto presentazione, ma l’effetto elemosina. Purtroppo il bisogno di lavoro è una realtà, ma dato che lo andiamo a cercare dove c’è tanta concorrenza, proviamo, almeno per una volta, a fare le cose un po’ meglio. Sono certa che i risultati saranno migliori.
Inutile dire che in questa presentazione:
- C’è troppa sintesi, nessuna personalità.
- Ci sono troppi errori (di battitura e punteggiatura).
- Le abilità non sono rese interessanti né contestualizzate in un breve racconto che le renderebbe più personali.
- Le abilità non sono nemmeno approfondite al punto giusto per capire quanto davvero il Candidato sia bravo (la saldatura? ce n’è di mille tipi e con mille patentini, ad es.). I mestieri, che sono una ricchezza, vanno valorizzati!
- “Buongiorno” e alla fine “No perditempo.Grazie” = NO! E la cortesia e l’educazione che è alla base delle relazioni – anche professionali – dov’è?!
⇒ Queste lettere di presentazione maldestra mi sono davvero capitate 😑
In bocca al lupo!
Articolo aggiornato il 4 Marzo 2019 alle ore 20:00.